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GRADO


COMPLESSO PALEOCRISTIANO DI GRADO


Nel cuore dell’antico castrum si trova un importantissimo complesso paleocristiano costituito da due basiliche e un battistero ancora integri: la basilica di Sant’Eufemia con il suo fonte battesimale e la basilica di Santa Maria delle Grazie.


LA BASILICA DI SANT’EUFEMIA


La basilica venne costruita quando gli aquileiesi si rifugiarono a Grado in seguito all’invasione dei Longobardi. Fu il vescovo Elia a promuoverne la costruzione (571-576) su una pre-esistente basilica. Egli decise di dedicarla alla martire di Calcedonia, Sant’Eufemia.

La facciata è a salienti e nella parte superiore sono presenti tre grandi finestre.


Un tempo era preceduta da un nartece, di cui si notano ancora i segni, che faceva parte di un quadriportico, distrutto quando venne innalzato il campanile nel 1455, anch’esso costruito in mattoni come la basilica.


L’interno è diviso in tre navate da due file di colonne con soffitto a capriate.

L’abside all’interno è semicircolare mentre all’esterno è poligonale.


Interno della basilica. Si può osservare l'abside semicircolare.


Esterno dell'abside (poligonale)

Le colonne sono decorate con capitelli di riporto. Predomina però il tipo di capitello noto come “teodosiano”, che si riconosce dalle grandi foglie d’acanto dentellate.

I mosaici che rivestono il pavimento, a differenza di quelli aquileiesi, sono in prevalenza geometrici; il legame con il mondo classico è scomparso e dominano raffinati motivi ad intreccio che alludono anche a significati simbolici. Sono presenti raffigurazioni degli offerenti e iscrizioni riguardanti le loro donazioni; nella navata centrale è presente un motivo molto celebre che riproduce le onde marine, intercalato dalle iscrizioni.


Attraverso una piccola apertura quadrata collocata sul pavimento, si possono osservare i resti della basilica più antica del IV secolo.


Il presbiterio è recintato con plutei che risalgono all’epoca del vescovo Elia.



Da qui si possono ammirare l’affresco del catino absidale che rappresenta Cristo in una mandorla circondato dai simboli degli Evangelisti, dalla Madonna, da San Giovanni Battista e dai Santi Ermacora e Fortunato, e la Pala d’argento dorato realizzata da un artista ignoto. Essa fu donata dal nobile veneziano Donato Mazzalorsa nel 1372. Nel registro superiore sono raffigurati l’Annunciazione, Il Cristo e i simboli degli Evangelisti; in quello centrale Cristo in trono e San Marco che celebra la Messa; nella fascia inferiore è riportata una serie di archetti con figure di Santi.


Affresco del catino absidale


Pala d'argento dorato


Infine per la sua bellezza non passa assolutamente inosservato il pulpito (o ambone esagonale), risalente alla metà del XIII secolo. Esso è sorretto da sei antiche colonne romane abbellite da capitelli medievali fogliati che sostengono le lastre del parapetto a lobi, su cui sono scolpiti in modo molto semplice e stilizzato i simboli degli Evangelisti.

Il parapetto è sormontato da una cupola che ricorda lo stile moresco caratterizzato dall’utilizzo degli archi inflessi.


LA BASILICA DI SANTA MARIA DELLE GRAZIE

Anche questa basilica presenta una facciata a salienti, scandita da quattro lesene e abbellita nella parte alta da una trifora. Molto probabilmente era preceduta da un atrio. La basilica posa però sui resti di una precedente costruzione paleocristiana, come si evince dai mosaici pavimentali ancora visibili nel livello inferiore della navata destra e del presbiterio. Essi sono caratterizzati da motivi geometrici e, come nella basilica di Sant’Eufemia, dai nomi degli offerenti.



Presbiterio

Mosaici della navata destra


Fu edificata nel V secolo e riedificata nel VI per volontà del patriarca Elia.


L’interno è suddiviso in tre navate da colonne ricavate da vari marmi. A differenza della basilica di Sant’Eufemia, la navata centrale è molto alta rispetto alle due piccole navate laterali. In comune con la basilica di Sant’Eufemia ha la scansione interna in lesene e lo stile del pavimento musivo e alcuni capitelli “teodosiani”.


Da segnalare è un capitello a imposta bizantino con la caratteristica forma a piramide tronca smussata e rovesciata. Esso collega la colonna con l’archivolto. Le decorazioni sono state intagliate con il trapano in modo così fine da far sembrare la superficie di marmo simile ad una lavorazione a merletto.



Tra il presbiterio e le navate si possono osservare le lastre di recinzione decorate con colombe ed altri soggetti simbolici appartenenti all’iconografia cristiana.



IL BATTISTERO


Il battistero di Grado è un monumento paleocristiano, risalente al VI secolo, che sorge nel centro storico della città a fianco della basilica di Sant'Eufemia.

L'esterno del battistero è in cotto ed è dotato di otto alte finestre, una per lato, sotto le quali forse era presente un portico.

L'attuale entrata, rivolta ad occidente, venne realizzata recentemente, mentre l'antica porta, orientata a nord-ovest, fu murata in passato.

La vasca battesimale ha forma esagonale, in contrasto con l'impianto ottagonale della costruzione che misura dodici metri di diametro, la stessa misura che ha l’altezza. L'altare si trova in un'abside che sorge nel lato orientale: è illuminato da tre finestre ed è decorato con frammenti scultorei.

Il soffitto in legno è stato ricostruito nel 1933 sulla base dell'edificio originario.






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