L'OREFICERIA LONGOBARDA
L'oreficeria longobarda costituisce un'importante testimonianza dell'arte di questo popolo.
I Longobardi ereditarono dall’oreficeria gota lo stile policromo, che impiegarono soprattutto nella produzione di fibule. Questo sistema decorativo faceva uso di pietre preziose, semi-preziose e paste vitree, incastonate mediante la tecnica del cloisonné. Si tratta di una tecnica che consiste nel disporre su una placca d’oro cellette realizzate con una sottile lamina, anch'esse d'oro. In queste celle venivano poi inseriti i castoni ottenendo quindi una sorta di mosaico le cui tessere sono circoscritte esattamente dai listelli metallici.
Una variante della tecnica consisteva nell’incastonatura "a caldo", dove si usavano paste vitree fuse all'interno degli alveoli.
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Materiali utilizzati inoltre erano il metallo battuto, l’argento, l’ambra e le monete romane, che venivano reimpiegate come elemento ornamentale.
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La produzione orafa era legata all’attività di artigiani che producevano su commissione.
Più complessa era la forma del monile, più alto era il grado sociale di chi lo indossava.
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Le tipologie più ricorrenti di fibule erano quelle "a esse" e quelle "a staffa".
Le prime, di forma ricurva con motivi animalistici, trasfigurati in chiave stilizzata, erano realizzate in oro o argento dorato e pietre dure e presentano alle estremità due teste che ricordano la forma di un aquilotto.
Le seconde, spesso d'argento, erano solitamente composte da motivi astratti incisi, derivati dal mondo animale.
Croce
Orecchini ed anelli
Collane di monete
Fibula a staffa
Fibule ad esse
Altra tipologia ricorrente era la fibula "ad aquilotto", che veniva lavorata con oro e pietre semi-preziose e raffigura infatti una piccola aquila.
Questi gioielli si trovavano spesso a coppie e avevano lo scopo di allacciare le vesti o fermare il mantello all’altezza delle spalle. Il tipo di fibula detto "a disco", di forma circolare, era invece collocato al centro dell'abito.
Fibula a disco
Fibula ad aquilotto
Oltre alla produzione di fibule, l’oreficeria longobarda si dedicava anche alla realizzazione di croci, anelli-sigillo, orecchini e guarnizioni.
Le croci avevano valore devozionale cristiano; dal punto di vista formale, mostrano elementi ornamentali che rielaborano antichi elementi provenienti dalla mitologia pagana. Eccezionalmente – come la croce di Gisulfo – potevano essere croci gemmate, con pietre dure e di varie dimensioni incastonate a freddo in maniera simmetrica lungo i bracci.